DI COSA SI TRATTA
È una condizione dovuta a uno sviluppo anomalo delle mammelle nell’uomo. Fisiologicamente la ghiandola mammaria va incontro ad uno sviluppo ma, dopo breve tempo, questa si riduce fino ad una completa atrofia. Quando questo processo di involuzione non avviene si ha un aumento del volume ghiandolare che sebbene non causi particolari conseguenze fisiche è fonte di disagio psico-sociale ed estetico. L’origine può essere più frequentemente idiopatica ma anche farmacologica, ormonale, neoplastica e sistemica.
L’ipertrofia ghiandolare può essere o meno associata ad un aumento o meno della componente adiposa. Quando l’aumento volumetrico della mammella è riconducibile all’aumento del solo grasso mammario si parla di pseudoginecomastia. La diagnosi viene fatta attraverso la semplice palpazione; in ogni caso con un’ecografia della regione pettorale si è in grado di dirimere ogni dubbio sulla falsa origine del rigonfiamento mammario.
Le tecniche chirurgiche a disposizione sono differenti e dipendono dal quadro clinico.
Nelle forme con solo aumento della componente ghiandolare (I grado) mediante un accesso emiperiareolare si esegue l’asportazione sottocutanea della ghiandola; nel caso in cui, invece, vi sia un aumento del tessuto adiposo (II grado) all’adenectomia si associa la lipoaspirazione del grasso; infine nelle forme più severe dove si riscontra anche un eccesso cutaneo (III grado) sarà necessario asportare la cute attorno all’areola.
La pseudoginecomastia a differenza della ginecomastia viene trattata esclusivamente con la lipoaspirazione.
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